Nuoto - Piscina

Lo sport per tutti!


Lo sport come mezzo per aggregare atleti con disabilità differenti.
Lo sviluppo delle potenzialità individuali, l’incremento delle capacità e delle abilità, l’integrazione in contesti e momenti di vita ricchi di relazioni interpersonali, rendono  il ruolo dell’attività sportiva fondamentale nell’intervento rivolto a soggetti disabili.
In questo modo hanno la possibilità di ritrovare elementi di successo e di valorizzazione personale, attraverso un’attività che, pur praticata con il massimo impegno, rimane sempre gioco e divertimento.
L’attività sportiva per la persona disabile è un momento di esaltazione delle sue capacità e di ciò che sa fare, in un mondo che troppo spesso gli ricorda ciò che non è in grado di essere e ciò che gli manca.

Nuoto e Disabilità: benefici fisiologici, relazionali, affettivi e sociali 

Il nuoto rappresenta uno sport “completo”. Mentre nuotiamo attiviamo contemporaneamente un gran numero di muscoli e di fasce muscolari; è importante sottolineare l’importanza che riveste questo sport non soltanto sul corpo. Molti sono gli elementi che lo rendono uno “sport speciale” primo fra tutti, la cornice nella quale si inserisce e che lo caratterizza: l’acqua.
L’acqua, utilizzata in maniera corretta, può rappresentare la fonte per il raggiungimento del benessere psicofisico.
Galleggiare, lasciandosi cullare dalle onde e facendosi sorreggere dall’acqua, permette al corpo di raggiungere il rilassamento muscolare.
Secondo il principio di Archimede, un corpo immerso in acqua riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto. Partendo da questo assunto possiamo affermare che: “L’acqua ci sostiene in modo naturale”.
Essa, essendo molto più densa dell’aria, facilita i movimenti, perché il peso del corpo immerso in acqua è alleggerito.
In acqua ci sembra di diventare leggeri e di riappropriarci di tutte le sensazioni che il nostro corpo ci invia.
L’acqua permette di mantenere e recuperare il benessere psicofisico, riportando il soggetto ad una condizione di originaria fusione e promuovendo il passaggio dalla fusione alla differenziazione. L'acqua è portatrice di una forte ambivalenza. E’ contemporaneamente “pacificatrice, piacevole, rilassante, chiara, limpida”, ma anche “oscura, minacciosa, profonda, violenta”. L’acqua porta con sé una ricchezza naturale. L’esperienza che si può fare immersi nell’acqua è un’esperienza di tipo “globale”sollecitando non solo la sfera psicologica, ma anche quella sensoriale, motoria, cognitiva, sociale. Queste ricchezza di elementi rende l’ambiente acquatico particolarmente favorevole allo svolgimento di attività ludiche e riabilitative anche con le persone disabili.
L'ambiente acquatico è sicuramente molto indicato nello svolgimento di un'attività motoria in varie tipologie di disabilità, sia quando quest'attività è effettuata ai fini di un generico mantenimento delle funzioni motorie, ovvero prevalentemente nel recupero e condizionamento dell'apparato locomotore e cardiovascolare, sia quando è intesa come completamento e supporto a fini espressamente terapeutici.
In caso di paraplegia, oltre ai benefici fisiologici , l'acqua offre a queste persone la possibilità di movimento, permettendo loro di acquistare autonomia. Il soggetto può infatti imparare a spostarsi in acqua e a nuotare da solo. Le persone affette da spasticità ottengono benefici soprattutto grazie al rilassamento muscolare dovuto al massaggio dell'acqua, quindi riescono a compiere gesti a loro impossibili fuori e con maggiore ampiezza di movimento. I movimenti bruschi sono frenati e la densità dell'acqua offre sostegno al corpo.
Per coloro che sono affetti da distrofia muscolare, ma anche da atrofia muscolare, il sostegno dell'acqua permette maggiori possibilità di movimento.
 Il nuoto inoltre rappresenta anche un'occasione di svago e, a volte, di affermazione sociale, come dimostrano molti esempi alle paraolimpiadi.
Le persone non vedenti in acqua riescono a sviluppare maggiormente la loro capacità di orientamento. L'acqua permette loro di stimolare maggiormente i propriocettori e i recettori tattili di tutto il corpo. La piscina rappresenta per loro un ambiente circoscritto. L'acqua attutisce ogni tipo di colpo. E' questo un ambiente per loro più favorevole in quanto devono tenere sotto controllo un numero più limitato di fattori spaziali.
 I bambini non vedenti dalla nascita in acqua possono recuperare numerose esperienze motorie, basilari per il normale sviluppo dell'intelligenza, ed hanno stimoli significativi verso l'autonomia.
Il nuoto risulta essere molto adatto anche per i non udenti. In piscina il canale che prevale maggiormente è la comunicazione non verbale. L'istruttore, infatti, normalmente dà poche indicazioni orali e tende maggiormente a mimare gli esercizi.
Negli ultimi anni, grande successo sta riscuotendo l'utilizzo del nuoto con ragazzi autistici o con disturbi generalizzati dello sviluppo. Con questi soggetti l'acqua facilita il mantenimento dell'attenzione condivisa e congiunta, offre intense stimolazioni sensoriali; facilita la gestione degli aspetti emotivi offrendo contenimento emotivo; facilita la gestione dei disturbi comportamentali (aggressività, stereotipie); aumenta il contatto oculare; favorisce l'integrazione sociale; stimola il desiderio di esplorazione; promuove l'accrescimento dell'autostima, quando viene conquistata l'autonomia di movimento in acqua; stimola le capacità di coordinamento motorio.